Progetto Rachitismo
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La “malattia inglese”, meglio conosciuta come rachitismo, è una malattia del metabolismo incidente sul calcio e sul fosfato, prodotta da una carenza di vitamina D. La cattiva alimentazione e la malnutrizione sono Progetto,alla luce la malattia. Durante la seconda guerra mondiale anche da noi era presente questa patologia. Grazie a Dio, oggi la malattia è scomparsa. Il paese di Shillong è a circa 1700 metri sopra il livello del mare ed è una zona molto pove
Nei mesi invernali la temperatura scende a livelli molto rigidi e vivere senza riscaldamento, anche se a 0°, è molto difficile. Scarsità di sole, tanto freddo ed elevata umidità favoriscono il propagarsi del rachitismo. Da 4 anni io percorro questi territori. Fin dall’inizio mi è stato chiaro che per combattere la malattia bisogna impegnarsi dalle basi a partire dalle cose essenziali. Insieme a sorella Magdalena ci prodighiamo per questo Progetto, lavorando insieme. Lei vive a circa 100 km da Shillong, a Nongstoin. Le strade sono difficilmente percorribili e ci si impiega mezza giornata per giungere a destinazione.
Per raggiungere gli obiettivi dobbiamo coinvolgere la popolazione. Le donne hanno un ruolo importante in questa regione perché sono capofamiglia. La popolazione è di etnia kassi, formata in prevalenza da donne che lavorano per mantenere la loro famiglia. Trasportano acqua e legna, estraggono pietre e fanno svariati lavori. L’anno scorso in alcuni paesi abbiamo vissuto momenti di incontro con la popolazione locale. Con noi vi era la presenza di medici e infermieri che hanno reso possibile un’accurata informazione con le relative spiegazioni. A tutt’oggi abbiamo formato circa 20 donne di etnia Kassi nelle competenze nutrizionisti che. Queste donne si sono recate, casa per casa, informando la popolazione sulle norme igieniche, sulle pratiche di giardinaggio, sull’importanza di una corretta alimentazione di donne e bambini e sull’AIDS. La popolazione si è dimostrata pronta a collaborare, volendo imparare e accettando il nostro aiuto. Molte donne hanno creato gruppi di auotoaiuto solidale, venendo preparate e consigliate da medici e infermieri. Al momento riscontriamo buoni risultati in 4 regioni. Ogni regione è composta da circa 20/40 piccoli paesi dove mediamente vivono 40/50 persone. Si è formata una rete di gruppi di auto aiuto che comunicano tra loro. Così abbiamo, per esempio, la presenza in una regione di 17 gruppi composti ciascuno da 12 donne. Più di 4000 persone collaborano insieme e hanno acquisito informazioni necessarie sul rachitismo. Sono fermamente convinta che, nel giro di pochi anni, la situazione possa cambiare in meglio, grazie al fatto che, imparando a comprendere se stessa, la popolazione prenderà coscienza dell’importanza del Progetto che quindi darà i frutti sperati.